|
Muove il Bianco |
Nella quarta lezione del corso sul mediogioco, dopo aver risolto alcuni esercizi tattici di "riscaldamento", abbiamo analizzato la seguente posizione, tratta da una partita del 1939 tra Euwe e Keres.
Il Bianco ha il Cavallo attaccato, ed è facile rendersi conto che non ci sono alternative a quella di spostare il Cavallo stesso.
Le mosse candidate quindi, in questo caso si conoscono in maniera precisa, sono le 5 vie di fuga del pezzo attaccato (h4, e5, d2, e1,g1).
La posizione è tale che il Bianco non può scegliere la propria mossa in base a principi generali, in quanto il Nero dispone di una minaccia abbastanza concreta (vedete quale ?).
Cercate di trovare la mossa giusta, tenendo presente che Euwe non giocò la mossa giusta !
Trovate la soluzione alla fine dell'articolo.
Dopo siamo passati al vero argomento della lezione, cioè un esame di alcune delle possibili tipologie di errore che si possono fare durante il calcolo delle varianti.
E non parliamo di errori di metodo (tipo il saltare sconclusionatamente da una mossa candidata all'altra oppure effettuare una mossa senza averla calcolata minimamente), ma a veri e propri errori
psicologici.
Il tipo di errore più caratteristico di questa tipologia, quello che probabilmente è alla base di tutti questi tipi di errore, è l'
errata assunzione.
Quando dobbiamo calcolare una variante, in maniera più o meno inconscia scartiamo subito alcune mosse. E' necessario fare così, altrimenti l'albero delle varianti esploderebbe in breve.
Ad esempio, se ho subito uno scacco ed il mio re si trova in g2, automaticamente escluderò dall'analisi mosse del mio pedone in a2.
L'esclusione delle mosse avviene in base alle nostre esperienze ed alle nostre conoscenze, e man mano diventa un automatismo, della cui potenza a volte non ci rendiamo conto.
A questo proposito vi racconto un aneddoto.
A scacchi cinesi (
Xiangqi) il Cavallo muove come il suo omologo europeo, con la differenza che
NON SALTA (va di una casa in orizzontale/verticale e poi di una in diagonale).
Io conosco perfettamente questa regola, ma una vita passata a giocare a scacchi occidentali ha fatto si che io interiorizzassi la nozione che se dò scacco al Re con il Cavallo, l'altro DEVE muovere il Re.
Come conseguenza di ciò, giocando a scacchi cinesi, non di rado mi capita di sbagliare i calcoli perchè non vedo che il mio avversario può parare lo scacco bloccando la via al mio Cavallo.
Ma vediamo qualche esempio di errata assunzione preso da partite reali.
Ecco un altro esempio dello stesso concetto:
Un meccanismo mentale simile è quello che può far mancare di vedere durante le analisi la cosiddetta
MOSSA INTERMEDIA (
zwischenzug), che in effetti può essere considerata un caso particolare di errata assunzione.
Se stiamo creando una minaccia, siamo portati a pensare che l'avversario debba difendersi da tale minaccia.
La mossa intermedia invece rompe questo flusso logico, in quanto il nostro avversario invece di parare la nostra minaccia, ne crea una più forzante, cambiando il corso degli eventi.
Di seguito un esempio in cui il grande Kasparov ne rimane vittima (anche se poi inopinatamente vince comunque la partita):
Come abbiamo detto, nel mancare una mossa intermedia si fa l'errata assunzione che ad una minaccia debbo corrispondere una difesa.
Errori di pensiero simili, si hanno quando assumiamo che durante una serie di mosse forzanti,
TUTTE LE MOSSE DEBBANO ESSERE FORZANTI.
Invece a volte, la mossa che decide e' una mossa apparentemente
tranquilla, e pero' al tempo stesso letale.
Vediamo un esempio:
Un altro tipo di mossa che tende a sfuggire nell'analisi, è quella in cui stiamo analizzando una serie di mosse in cui noi attacchiamo ed il nostro avversario si difende, ed una delle risposte dell'avversario
OLTRE A PARARE LA NOSTRA MINACCIA, NE CREA A SUA VOLTA.
(Notare come il concetto sia differente da quello della mossa intermedia).
Il rischio è di ignorare nella analisi queste minacce.
Ecco un esempio, che può forse sembrare banale, ma visto che i giocatori coinvolti non sono propriamente dei fessi, probabilmente dovrebbe metterci in guardia.
Ovviamente esistono altre categorie di mosse che tendono a sfuggire all'analisi, magari le analizzeremo in un altro articolo.
Altrettanto ovviamente, il fatto di aver visto questi esempi non significa che nel futuro non vi capiterà comunque di fare errori di calcolo simili, ma la speranza è che qualche punticino in più magari lo farete.
Ed ora, come promesso, la soluzione dell'esercizio proposto all'inizio.